Meccanica di precisione per la ricerca scientifica
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INFN - National Institute of Nuclear Physics
IFIN - Horia Hulubei National Institute of Physics and Nuclear Engineering
CERN - European Organization for Nuclear Research
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Apertura Minimale sarcofago Federico IIApertura Minimale sarcofago Federico II


A Giorgio Raselli,

Per la ricorrenza dell’VIII centenario della nascita di Federico II di Svevia sono stati promossi, tra il 1994 e il 1999, una serie di eventi culminati nell’apertura della tomba di Federico II, ubicata nella cattedrale di Palermo. Progetto ambizioso vista la volontà di procedere all’apertura del sarcofago non senza tutte le dovute precauzioni a difesa degli stessi operatori e in vista di un intervento conservativo dei resti organici e dei manufatti contenuti al suo interno.
Malgrado le difficoltà delle premesse, una raffinata tecnologia e la collaborazione stretta di tutti i tecnici impegnati nelle più disparate indagini scientifico-conoscitive ha permesso l’elaborazione del progetto di apertura della tomba.
L’impermeabilità del materiale di cui era costituito il sarcofago ha, fin dall’inizio, impedito qualunque indagine di carattere fisico (infrarossi, radiografie, ultrasuoni..etc.) cosicché, grazie soprattutto all’esperienza in campo endoscopico dell’Istituto Centrale del Restauro, è iniziata, in più riprese, una fase d’indagine non invasiva che permettesse una conoscenza più approfondita e precisa del contenuto e delle problematiche della tomba in vista di una successiva fase di apertura. Fin da queste indagini, all’interno del sarcofago, era chiara la presenza di altri due resti umani oltre all’imperatore, qualche manufatto metallico e varie pezzature di tessuto tipologicamente diversificato la cui disposizione disordinata ha causato non poche difficoltà di ricognizione. Finita la fase preliminare di indagine conoscitiva da realizzare a sarcofago chiuso si è passati ad una seconda fase riguardante il progetto di massima per l’apertura della tomba. La prima necessità è stata quella di costruire una “camera bianca”,un ambiente sterile a clima controllato in grado di assolvere al problema microclimatico e di qualità dell’aria nell’intorno della tomba per evitare danni irreparabili ai resti dovuti, di solito, proprio ai bruschi cambiamenti microclimatici e di luminosità. Si è deciso di effettuare una prima ”apertura minimale”, utile per il completamento della fase diagnostica, consistente nel sollevamento del coperchio ma senza alcun intervento invasivo sul contenuto, una seconda apertura del sarcofago per completare le analisi e infine la sigillatura e la chiusura.
Il coperchio di porfido del sarcofago dell’imperatore Federico II, anche grazie al nostro apporto vissuto in prima persona all’interno dello staff operante e grazie ad una macchina di nostra progettazione e realizzazione, viene sollevato, per la prima volta dal 1781, il 2 Novembre del 1998 e con lui una delle più belle e gratificanti esperienze che un’azienda nel campo possa raccontare.